jueves, 7 de julio de 2011

ALLA VERA CARNE…CARNE DELLA MIA CARNE… DELLA MIA ESSENZA…MIA STIRPE…MIA VITA…DEL MIO INFERNO… DELLA MIA ANIMA… E… DEL MIO CUORE…




Io stavo…così… come chi non vuole pensare…pensando a cose che servono meno che gli internazionali cetrioli del torto anti-spagnolo. E mi domandavo…  per che non allargare, le miserabili conoscenze con qualcosa di più ameno? Qualcosa come… la relazione che esiste tra il ripescaggio di acciughe… diodones… coccodrilli e squali collocati nel cornicione cantabrico. Per incominciare pensai… e dove trovo, il materiale adeguato che possa portare la mia conoscenza a buon porto. Pensate che ho molta immaginazione o che sto tutto il sacro giorno nella rete. Ma… fu come sucede… e… così ve lo raconto...
Aveva appena selezionato alcuni libri quando… ad uno dei che stava nella librería… gli crebbero ali e si precipitò…indovinando di pieno nella mia testa. Come se mi fossi ascoltato e si sarebbe gettato in me quale ardente innamorato… va e senza il consenso si stabilisce… nelle mie bracci… Il libro del cui nome non penso dimenticarmi, si chiama,"Acciughe  salate alla vera carne”: Historia de los salazoneros italianos en Cantabria" Noi due… ci guardiamo… e… decidiamo di passare insieme un buon momento… Dopo d'avere sfogliati, selvaggiamente, guardi di traverso ad altro che in, traboccata la passione accaduta, anche, si era precipitato, di questa volta… ma… al vuoto: "…Paesi di mare…”Porticello, Santa Flavia,  Ondarroa " L'inusitati compagni parlavano di acciughe, uno dei temi evocati e lo facevano in lingue che il buon Dio volle farloro capire, il primo  in spagnolo e l'altro in italiano.  Quello è tutto… ve lo giuro… per il Piccolino Cuore  del Bambino Gesù! ed in realtà… in realtà vi dico… che il ripescaggio… è stato produttivo e sostanzioso….        
Non c'è cosa migliore e più produttiva che un gemellaggio tra paesi e culture. E così, della mano di, Luís Javier Escudero Domínguez e Nicolò Lo  Coco Sanfilippo. Uniti per il filo magico e seducente di un tempo scorso, tra reti e sale, portano a spasso i porti ed i fabbrichi di conseve di pesce  del cornicione cantabrico:Castro-Urdiales, Colindres, Laredo, Lekeitio, Ondarroa, Santoña e della costa siciliana, Porticello e Santa Flavia.  "Che pezzo di bel liberi! Proprio alla vera carne!
* (1), “Acchiughe  salati alla vera carne”: Historia de los salazoneros italianos en Cantabria, (Storia dei fabbricanti di conservi italiani in Cantabria), e  * (a), Porticello-Santa Flavia-Ondarroa “…Paesi di mare…” Sono piccoli scampoli di storia del paese lavoratore, pescatore e marinaio in contatto diretto con la mare ed i suoi elementi. Nella sua terra. Corpo a corpo. Vicino ai suoi intraprendenti demiurghi, bene siano questi, impresari o diligenti operai.
La lettura di questi due begli esemplari ha svegliato, nella mia memoria e spirito, ricordi di tempi molto difficili, non per ciò, meno felici o eliminabili…
...Il locale dove si lavorava… era un locale vecchio… umido… e sconquassato. In uno dei manoscritti di Jacinto Lococo Cortázar, lo chiama, il locale di Salas… Detto locale aveva ma il suo incanto ed ingegno…Nicolò Lo Coco Cefalú…  si inventò… un catafalco per facilitare la pulizia delle lattine di acciughe che uscivano macchiate da olio e che dovevano pulire manualmente… Montò un barile con alcune grandi pulegge, questo, girava su un asse che funzionava con elettricità… Lì…lì, si mettevano le lattine che dopo si asciugavano introducendoli in segatura... Il tocco, “Lo Coco”, finale dell'artigianale pulizia… era spazzolarli con una spazzola di brillantare scarpe... Tutte le operaie ed operai che lavorarono in detto locale… ancora… ricordano affettuosamente quello strambo artefatto ben chiamata e famoso… "La Grancassa"… per il rumore che metteva. "La Grancassa"… fu conservato come reliquia… insieme a… “l'ottocento”… veicolo nel che… Jacinto Lo Coco Cortázar… si lanciava la vita… per le tortuose strade… e… luoghi impervi… che vanno… di Castro-Urdiales a Castellón de la Plana          
Tanto il libro scritto in spagnolo, come, quello scritto in italiano, utilizzano il verbo in perfetta armonia col tema, senza squame o difficoltà ottenendo, con ciò, una lettura amena e leggera. 
Ambedue, mi hanno apportato conoscenze che, fino ad allora, ignorava. Un esempio sorprendente, non suolo per me bensì per altre persone, amanti della mare e delle sue genti, è il dato apportato per l'autore, nel quale espone come, * (2), Jacinto Cortázar Urresti, naturale di Lekeitio e nonno materno di, Jacinto Lococo Cortázar, già allora, reggeva un'impresa di salatura, in società con Bárcenas, nel locale della sua proprietà, situato, in strada oggi Secolo XX, 14.  * (@1). Il 12/8/1940, detto locale fu confiscato per l'antico regime.

In 1964, quando la figlia di, Jacinto Cortazar Urresti, * (@2), Josefa Cortázar Zaballa, recuperò per se la proprietà, donò la stessa a sua figlia, * (@3), Narcisa Lo Coco Cortázar, (1969). *(@4), Narcisa Lo Coco Cortázar e suo marito, Pedro López Bengoechea, costruirono in detto casato abitazioni sociali di grado 1º.       
Più gradito, ancora, fu trovare il nome col quale lavorava, Nicolò Lo Coco Cefalú e l'anno che si emancipò di suo suocero, Jacinto Cortázar Urresti. Nicolò Lo Coco Cefalú, si stabilì per il suo conto, in 1929 adottando il nome commerciale di, * (3), Lo Coco e Compagnia.  Dello stesso modo, mi è stato di gran aiuto sapere che oltre a, il * (@1) incameramento della proprietà rassegnata per, Jacinto Cortázar Urresti, anche, la produzione della fabbrica era stato * (4), pignorata per l'antico regime, nella data 4/2/1936. Di questa maniera e guidandomi per i dati della tavola, nº 23, del menzionato libro, riuscii a sapere che la merce, pignorata nel locale situato nella strada Secolo XX, 14, potesse essere a tratti uguali di Jacinto Cortázar Urresti ed il suo socio Bárcenas.  Dietro la morte di * (@5), Jacinto Cortazar Urresti, il 29/5/1935, senza cassare, quella metà corrispondeva alla vedova e figli, a sapere Narcisa Zaballa Castañondo, José Cortazar Zaballa, (mano destra dello socialista Indalecio Prieto), Josefa Cortazar Zaballa e Valero Cortázar Zaballa, (chiamato Chomin). 
Secondo quello versato, anteriormente, per l'autore, Nicolò Lo Coco Cefalú, arrivò a Castro-Urdiales, (senza sapersi come), e stava lavorando con suo suocero, Jacinto Cortázar Urresti fino a 1929, ma, secondo i dati, anche, apportati per lo scrittore, Luís Javier Escudero Domínguez, Nicolò Lo Coco Cefalú, continuò a lavorare nel locale del suocero, fino a 1933, per dopo, continuare a lavorare in locali di affitto. Per quello che * (4), la merce pignorata per l'antico regime, con data di 4/12/1936, nel locale situato nel, attuale, C / Secolo XX, 14 di Castro-Urdiales è più che probabile non appartenesse a, Nicolò Lo Coco Cefalú, bensì ai legittimi eredi del suo suocero Jacinto Cortazar Urresti ed al socio di questo, Bárcenas.
Man mano che continuava a leggere il libro, mi sorprende, profondamente, che il tale, * (3,), Lo Coco e Compagnia, non torna a dare segni di vita in nessuna dei riferimenti del libro;  né nelle tavole di esportazione né in nessuna altra parte. Dello stesso modo, mi preoccupa, la mancanza di specificità, in relazione ai nomi usati per denominare, ad una persona il cui nome e cognomi, a Sicilia, sono, incalcolabilmente, ripetitivi. Lì, esiste tanto Nicolò Lo Coco, come le sabbie che costeggiano la spettacolare ed indimenticabile costa siciliana.

Mia cara Sicilia, diceva Jacinto!
Precisamente, frugando, carpendo e navigando nel meraviglioso mondo dell'investigazione, incontro, di pura coincidenza, un autore il cui nome e cognome è uguale, a quello del padre di Jacinto Lo Coco Cortázar, a sapere, Nicolò Lo Coco Cefalú. Questo scrittore ha come secondo cognome, Sanfilippo, ma, omettendo, il secondo cognome, dà luogo, ad una confusione insoffribile. A prima vista, nel libro, Porticello-Santa Flavia-Ondarroa “…Paesi di mare…”, Potesse essere perfino quello, stesso, nonno dello scrittore o il suo grande-bisnno perché, a Sicilia, per regola generale, i nipoti portano il nome ed il cognome del nonno paterno. Con la tradizioni dello cognome, Sanfilippo e la soavità che apporterei a tanta cacofonia unisci!

Rispetto al dato sull'impresa chiamata, * (5), Nicola Lo Coco Cefalú e la sua permanenza in attivo di 1937 à1991.  Non esiste tale impresa nel Registro Mercantile. Nicolò Lo Coco Cefalú, era commissionario, lavorava per il Consorzio ed era deceduto in1980.
Le relazioni commerciali tra, Nicolò Lo Coco Cefalú ed il Consorzio, arrivarono al suo termine in 1968, secondo il manoscritto contrastato di, Jacinto Lococo Cortázar ed i corrispondenti accertamenti documentali.  
L'impagina, 231, del libro, * (1), "Acciughe savera clati alla vera carne…” Non fu, Jacinto Lo Coco Cortázar, chi lascio di lavorare per il Consorzio, bensì, Nicolò Lo Coco Cefalú che lavorava e raffigurava con licenza a nome di Nicolás Lo Coco.
In quello che dice rispetto all'impresa denominata, * (5), Conservas Nicola Lo Coco S.A., primo si chiamò, Sea-Fish España S.A. Costituita nel notariato di, Sig. José Jesús del  Arenal y Bedoya, il giorno 27/2/1984. Registro Mercantile di Santander, tomo, 290, libero 55, sezione 3ª Società di capitali, foglio 97, hoja1636 CF A -39040597.  Nello stesso notariato, cioè, noterebbe Arenal, il 4/6/1984, il suo nome fu modificato e passò ad essere Conservas Nicola Lo Coco S.A., conservando tutti i dati anteriori.

Si costituì tale società, senza la conoscenza né autorizzazione della parte interessata col fermo proposito di non consegnare la metà dei beni comuni. Parte del capitale dell'impresa è costituita coi menzionati beni ed il resto, anche. 

E come la cosa cortese non toglie la cosa coraggiosa e bisogna sempre dare al Cesar quello che è del Cesar. Voglio lasciare ben indubbiamente, Jacinto Lo Coco Cortázar, lavorò come commissionario e con licenza propria, a nome di, Jacinto Lo Coco Cortázar, spedita per, l'Organizzazione Sindacale Spagnola Delegazione Provinciale di Santander e bollata per, il Sindacato Provinciale della Pesca, il giorno 12 di marzo di1965.  Lavorando come commissionario, percepiva un tanto per chilo elaborato. In 1966, Jacinto Lo Coco Cortázar, lavorò per Marino, in 1967 per il suo amico Navone, (Pelazza), e per la Rocca ed in 1968, lavorò per Orlando. A partire dal suo matrimonio, alternava, il lavoro a commissione col proprio ed in 1969, lasciò, definitivamente di lavorare a commissione e continuò per proprio conto col lavoro, principalmente, con la pesca del mediterraneo, concretando ancora più, l'immensa maggioranza dell'acquisto di pesca fresca, si realizzava nella confraternita di Grao, a Castellón de la Plana.
Nonostante, è necessario assicurare che Jacinto Lo Coco Cortázar, nato in Porticello…Quanto  e bello Porticello!

Santa Flavia, Sicilia, Italia, col nome di Giacinto Lo Coco Cortázar e tradotto al espagnolo, lei vada a sapere perché! Jacinto Lo Coco Cortázar e la sua ditta, Conservas Nicola Lo Coco S.A furono in attivo fino a finali dei novanta, per quello che, la tavola esposta nella, Pag. 228, non raccoglie la realtà dei fatti.
E come dicono le nonne spagnole: Per dimostrazione un bottone! È facile dimostrare l'attività di Jacinto Lo Coco Cortázar, tanto solo nella Confraternita di Castro-Urdiales, Jacinto Lo Coco Cotazár arrivò a comprare, in tre giorno, l'importo di: 2.887.451,59, pesetas. Detta operazione la realizzò per proprio conto, con la licenza di acquisto sopra menzionata. La merce fu pagata per Jacinto Lo Coco Cortázar, a nome di Jacinto Lococo Cortázar, per la banca Ispana Americana di Castro-Urdiales.  Le bolle di consegna di acquisto di varie partenze di acciuga, a nome di Jacinto Lo Coco Cortázar, furono spedite per, la Confraternita Sindacale di Pescatori "Noble Cabildo  de San Andrés y San Pedro" di Castro-Urdiales e compensate per la banca Ispana Americana di Castro-Urdiales, il giorno sei di maggio di1977. 
Non posso, né devo, passare per alto, la dimenticanza o mancanza di documentazione, rispetto ai famosi brevetti di acciughe, Angelo Parodi e Vella che, durante tutto il libro, l'autore è venuto, sottilmente, sgranando. Tanto solo mancano due puntuali dati affinché, l'opera, sia quasi perfetta. I dati sono i seguenti:  Il brevetto, Angelo Parodi Ma B.EO" e la denominazione "Conchilla Azul", fu comprato il 23 maggio di 1973, al matrimonio, Maria Francisca Herrero Elosua e Felipe Cusimano Lafata per Jacinto Lococo Cortázar, l'ufficialità dell'acquisto si realizzò nel notariato del Sig. José Graiño in Castro-Urdiales. Un altro dato, molto significativo, la marca Vella, era proprietà di Jacinto Lococo Cortázar, secondo protocollo realizzato nel notariato sopra menzionata. Il brevetto, Vella, venne a fare parte dell'impresa Sea-Fish España S.A, costituita nel notariato Arenal per il notaio Jesús María del  Arenal y Bedoya, il giorno 2 di febbraio di1984.  Il nome dell'impresa fu modificato nel notariato Arenal, il giorno 4/6/1984 per quello di Conservas Nicola Lo Coco S.A., mantenendo tutta la cosa stipulata nel sedile anteriore. 

È di giustizia dire che uno dei primi fabbricanti ad elaborare la pesca del mediterranea fu Jacinto Lococo Cortázar, concretamente in Grao  di Castellón de la Plana dove acquisì un locale e posteriormente un altro.
Nello stesso modo e troppo importante fare sapere che lo scrittore, Nicolò Lo Coco Sanfilippo, fa una meritata distinzione, rispetto a, l'Excellentisimo. ed Ilmo. Gaetano Lo Coco  Cortázar, nel suo libro Porticello-Santa Flavia- Ondarroa. “…Paesi di mare…”,

*(d) “occorre ricordare: S.E. Gaetano Lo Coco Cortázar, figlio di Nicolò, giudice, presidente, Della Suprema Corte di cassazione, insignito dal Re da Spagna del collare della Regina Isabella”        
Si, tutto suddetto è certo. Come è certo che, inoltre, del colare  della Regina Isabel La Cattolica, S.E. Gaetano Lo Coco Cortázar, anche, conosciuto come, Cayetano Lococo Cortázar, Cayetano Lococo y Cortázar… ha nel suo avere, tra altre molte proprietà, * (@5), quattro abitazioni  sociali, grado 1º;  essendo come è, italiano, giudice, eccellente ed illustre. Le appartamenti, stanno nella strada, Siglo XX, 14, in Castro-Urdiales, Cantabria, Spagna. È tanto importante quell'intitolo che ostenta, il S.E, e rinchiude tanto potere che, le quattro abitazioni sociali, grado 1º, sono stati affittate da sempre e che insieme ad altri beni terreni e spagnoli, fanno parte del capitale dell'impresa, Inmobiliaria *(@6) Diodon S.A.: Al giorno di oggi, le azioni dell'impresa, Inmobiliaria Diodon S.A. sono amministrata a nome dei figli dell'Ilmo. Eccellente, Sig., Gaetano Lo Coco Cortazar, *(@7), Nicola Lo Coco  e  *(@8), Francesco Lo Coco. 

Così, l'autore, Nicolò Lo Coco Sanfilippo, dice una gran verità: *(d) la discendenza di tale illustre ramo non seguono la tradizione familiare. La famiglia di tanto importante signore, invece di all'impresa della salatura, si dedica a   all'impresa Diodon.
Insieme alla cadenza naturale del libro, Porticello-Santa Flavia-Ondarroa"…Paesi di mare…”, voglio ringraziare per le belle fotografie apportate. Si fa notare, ma, l`assenza di viso di quello, Excelente ed Ilmo. Gaetano Lo Coco, fatto che,  dovrebbe emendarsi. Può che questa fotografia conservata per suo fratello, Jacinto Lococo Cortázar, nato Giacinto Lo Coco  Cortázar, aiuti a riempire l'imperdonabile vuoto.

A conferimento di quello che dice lo scrittore * (a), Nicolò Lo Coco Sanfilippo è necessario lasciare più che dappertutto una delle persone che fece conoscere il nome di Sicilia fu, indubbiamente, Jacinto Lo Coco Cortázar, con la sua impresa, Conservas Nicola Lo Coco S.A, coi brevetti menzionati ed altre di raccolto proprio. La fama dell'impresa, Conservas Nicola Lo Coco S.A., arrivò fino a tale livello che ricevè del Ministero di Economia ed il Fisco e della Segretaria di Stato di Commercio, Lettera di Esportatore di 2ª categoría, con validità del 1 di gennaio di 1986, fino al 31 di dicembre di1989.

Sarebbe vantaggioso per la storia che questi due autori, contemporaneamente, tanto vicino ad alcuni e tanto lontano da altri, potesse contrastare i documenti comuni evitando, malessere e salature, inesistenti, perché, Nicolò Lo Coco Cefalú, non poteva avere nel suo avere, inoltre, il dono dell'ubiquità e stare contemporaneamente in due paesi. Così, nel periodo bellico nazionale, 1936/1939 e mondiale, 1940/1943, quasi tutti i siciliani ritornano alla sua patria. Tra essi, Nicolò Lo Coco, con sua moglie e figli, dice lo scrittore Nicolò Lo Coco Sanfilippo,
*(b), "Così tornarono quasi tutti, Nicolò Lo Coco con la moglie"
Lo stesso autore racconta come i salazoneros di giro a Sicilia si organizza ed incominciano a lavorare lì da 1936 à1947.
*(c), "In quel periodo operarono a Porticello: Lo Coco Nicolò a Santa Nicolicchia”
Ma risulta che secondo l'apporto dello scrittore, Luís Javier Escudero Domínguez. Nicolò Lo Coco, appare lavorando in Spagna in * (6) 1941.
Credo, che tutta questa confusione di nomi, cognomi, date ed appartenenze, inoltre, delle notorie omissioni, assolo possono essere dovuto alla fonte dove si è bevuto. Se la fonte è cattiva e perniciosa, l'informazione sarà inquinata ed i dati, diretti, più che fare storia, la modificano con la conseguente perdita di autenticità, realtà e veracità valori che deve costituire sempre l'essenza di un'epoca.

Metodologia: Si ritireranno gli appuntamenti dei due libri a contrastare della seguente maniera: Sistema numerale per il libro: “Achiughe salati  alla  vera carne”: Historia de los salazoneros en Cantabria" Sistema alfabetico per il libro: “…Paesi di mare… ", ed  il simbolo di, @,  più, il sistema numerico per il resto.             

LUIS JAVIER ESCUDERO DOMINGUEZ

* (1, "Acciughe salate alla  vera carne”: Historia de los  salazoneros italianos en Cantabria. Pubblicazioni Università della Cantabria, 2007.
*(2), pag. 139
*(3), pag. 140
*(4), pag. 165
*(5), pag. 228           
*(6)", 177

NICOLÒ LO COCO SANFILIPPO

 *(a)  “…Paesi di mare”
Editrice Zefiro (Bagheria), 2002

*(b) Pag. 50
*(c)   “    56
*(d)   “    79

REGISTRO DI LA PROPRIETÀ Di CASTRO-URDIALES

Proprietà: Nº 1666, prendo 33, libero 14, foglio,97.

* (@1)  Iscrizione 2ª Proprietà, 7062, tomo 129, libero 83, numero 61
* (@2) Ultimi Volontà  Jacinto Cortázar Urresti e Narcisa Zaballa Castañondo





































* (@2), Iscrizione 3ª        "           “              “              “               “* (@3), Iscrizione 4ª        “           “              “              “               “
* (@4), Iscrizione 5ª        “           “              “              “               “
* (@5) Le quattro abitazioni  sociali, grado 1º. 31/12/1974: Le appartamenti, stanno nella strada, Siglo XX, 14,  in Castro-Urdiales, Cantabria, Spagna.

1º Proprietà, 17285, folio 227, tomo 226, libero157.
2º        “         17286    “    228,    “    226,     “    157.
3º        “         17287    “    229,    “    226,      “   157.
4º        “         17288    “    230,    “    226,      “   157

REGISTRO MERCANTILE DI SANTANDER

“Inmobiliaria Diodon S.A.: Nif: A/39037916, tomo 278,  sección 3ª, libro 145,  folio 1.474. Sede Social en Castro-Urdiales, C/Siglo XX, 14. Constituida el 15/7/1983 mediante escritura ante el notario de Bilbao Don José Jesús del Arenal y M. Bedoya, por Don  Cayetano Lo Coco y Cortazar. La sociedad está constituida por otros dos miembros de la misma familia, Josefa Cortázar Zaballa y María José López Lo Coco.”

“Immobiliare Diodon S.A. Nif: A - 39037913, prendo 278, sezione 3ª, libero 145, folio1474.Sede Sociale in Castro-Urdiales, C / Siglo XX, 14.  Costituita il 15/7/1983, mediante scrittura davanti al notaio di Bilbao, Don José Jesús del Arenal  y M. Bedoya, per  Cayetano Lo Coco  y Cortázar. La società fu costituita con altri due membri della famiglia: Signora Josefa Cortázar Zaballa e María José Lopéz Lo Coco.
Il notariato Arenal  sono familiari della famiglia Lo Coco Cortázar.”

*(@6) Inscrizione1ª NIF: A/39037916, tomo 278, libero 145, folio 1474

*(@7), NIF, A-39037916.
*(@8),    “             “


*Coccodrilli!  Avete messo, alla mia vera carne, nel tribunale! Se non dite la verità… usciranno tutte le vostre bugie… e tirerò fuori a…tutti… i coccodrilli… a prendere… il sole...   Quanti coccodrilli sono nascosti in Camargo? Chi riscuoteva una pensione fraudolenta?   Chi comprò il appartamento alla principessa Sofía? Chi ha, la Perla della corona? Continuerà…
CAMARGO
PDF]
boc.cantabria.es/boces/verAnuncioAction.do?idAnuBlob=146552
Formato de archivo: PDF/Adobe Acrobat
10 Feb 2009 – LOCOCO CORTAZAR CAYETANO. 01/01/200. 20/07/200. 20/09/200. 26,17. 3100039670. CALLE SILVESTRE OCHOA, 10 02 DR ...
[PDF]
boc.cantabria.es/boces/verAnuncioAction.do?idAnuBlob=137177
Formato de archivo: PDF/Adobe Acrobat
7 Ago 2008 – LOCOCO*CORTAZAR, CAYETANO. 009000133 A 706452. 3100039670. 07 ...
PUBLICACIONES
hemeroteca.lavanguardia.es/preview/1954/08/.../pdf.html - En caché
14 Mar 2011 – ... don Cayetano Oca Albarellos magistrado del Tribunal Supremo; don Cayetano Lococo Cortázar, pretor en la ciudad de Palerme (Italia); ...

CAPÍTULO II.
DE LAS FALSEDADES DOCUMENTALES.
SECCIÓN 1. DE LA FALSIFICACIÓN DE DOCUMENTOS PÚBLICOS, OFICIALES Y MERCANTILES Y DE LOS DESPACHOS TRANSMITIDOS POR SERVICIOS DE TELECOMUNICACIÓN.
Artículo 390.
1. Será castigado con las penas de prisión de tres a seis años, multa de seis a veinticuatro meses e inhabilitación especial por tiempo de dos a seis años, la autoridad o funcionario público que, en el ejercicio de sus funciones, cometa falsedad:
1.         Alterando un documento en alguno de sus elementos o requisitos de carácter esencial.
2.         Simulando un documento en todo o en parte, de manera que induzca a error sobre su autenticidad.
3.         Suponiendo en un acto la intervención de personas que no la han tenido, o atribuyendo a las que han intervenido en él declaraciones o manifestaciones diferentes de las que hubieran hecho.
4.         Faltando a la verdad en la narración de los hechos.
2. Será castigado con las mismas penas a las señaladas en el apartado anterior el responsable de cualquier confesión religiosa que incurra en alguna de las conductas descritas en los números anteriores, respecto de actos y documentos que puedan producir efecto en el estado de las personas o en el orden civil.
Artículo 391.
La autoridad o funcionario público que por imprudencia grave incurriere en alguna de las falsedades previstas en el artículo anterior o diere lugar a que otro las cometa, será castigado con la pena de multa de seis a doce meses y suspensión de empleo o cargo público por tiempo de seis meses a un año.
Artículo 392. 
1. El particular que cometiere en documento público, oficial o mercantil, alguna de las falsedades descritas en los tres primeros números del apartado 1 del artículo 390, será castigado con las penas de prisión de seis meses a tres años y multa de seis a doce meses.
2. Las mismas penas se impondrán al que, sin haber intervenido en la falsificación, traficare de cualquier modo con un documento de identidad falso. Se impondrá la pena de prisión de seis meses a un año y multa de tres a seis meses al que hiciere uso, a sabiendas, de un documento de identidad falso.
Esta disposición es aplicable aun cuando el documento de identidad falso aparezca como perteneciente a otro Estado de la Unión Europea o a un tercer Estado o haya sido falsificado o adquirido en otro Estado de la Unión Europea o en un tercer Estado si es utilizado o se trafica con él en España.
Artículo 393.
El que, a sabiendas de su falsedad, presentare en juicio o, para perjudicar a otro, hiciere uso de un documento falso de los comprendidos en los artículos precedentes, será castigado con la pena inferior en grado a la señalada a los falsificadores.
Artículo 394.
1. La autoridad o funcionario público encargado de los servicios de telecomunicación que supusiere o falsificare un despacho telegráfico u otro propio de dichos servicios, incurrirá en la pena de prisión de seis meses a tres años e inhabilitación especial por tiempo de dos a seis años.
2. El que, a sabiendas de su falsedad, hiciere uso del despacho falso para perjudicar a otro, será castigado con la pena inferior en grado a la señalada a los falsificadores.
SECCIÓN 2. DE LA FALSIFICACIÓN DE DOCUMENTOS PRIVADOS.
Artículo 395.
El que, para perjudicar a otro, cometiere en documento privado alguna de las falsedades previstas en los tres primeros números del apartado 1 del artículo 390, será castigado con la pena de prisión de seis meses a dos años.
Artículo 396.
El que, a sabiendas de su falsedad, presentare en juicio o, para perjudicar a otro, hiciere uso de un documento falso de los comprendidos en el artículo anterior, incurrirá en la pena inferior en grado a la señalada a los falsificadores.
SECCIÓN 3. DE LA FALSIFICACION DE CERTIFICADOS.
Artículo 397.
El facultativo que librare certificado falso será castigado con la pena de multa de tres a doce meses.
Artículo 398.
La autoridad o funcionario público que librare certificación falsa será castigado con la pena de suspensión de seis meses a dos años.
Artículo 399. 
1. El particular que falsificare una certificación de las designadas en los artículos anteriores será castigado con la pena de multa de tres a seis meses.
2. La misma pena se impondrá al que hiciere uso, a sabiendas, de la certificación, así como al que, sin haber intervenido en su falsificación, traficare con ella de cualquier modo.
3. Esta disposición es aplicable aun cuando el certificado aparezca como perteneciente a otro Estado de la Unión Europea o a un tercer Estado o haya sido falsificado o adquirido en otro Estado de la Unión Europea o en un tercer Estado si es utilizado en España.

DI LE FALSITÀ DOCUMENTALI.
SEZIONE1.  DI LA FALSIFICAZIONE DI DOCUMENTI PUBBLICI, UFFICIALI E MERCANTILI E DI GLI UFFICI TRASMESSI PER SERVIZI DI TELECOMUNICAZIONE.

Articolo390.
1.  Sarà punito con le pene di prigione da tre a sei anni, multa da sei a ventiquattro mesi ed inabilitazione speciale per tempo da due a sei anni, l'autorità o funzionario pubblico che, nell'esercizio delle sue funzioni, cometa falsità:
Alterando un documento in alcuno dei suoi elementi o requisiti di carattere essenziale.
Simulando un documento in tutto o in parte, in modo che induca ad errore sulla sua autenticità.
Supponendo in un atto l'intervento di persone che non l'hanno avuta, o attribuendo a quelle che sono intervenuti in lui dichiarazioni o manifestazioni differenti delle quali avrebbero fatto.
Mancando alla verità nella narrazione dei fatti.
2.  Sarà punito con le stesse pene alle indicate nel comma anteriore il responsabile di qualunque confessione religiosa che incorra in alcuna delle condotte descritte nei numeri anteriori, rispetto ad atti e documenti che possano produrre effetto nello stato delle persone o nell'ordine civile.
Articolo391.
L'autorità o funzionario pubblico che per imprudenza grave incurriere in alcuna delle falsità previste nell'articolo anteriore o diere posto a che un altro l'aquilone, sarà punito con la pena di multa da sei a dodici mesi e sospensione di impiego o carico pubblico per tempo di sei mesi ad un anno.
Articolo392.
1.  Il particolare che cometiere in documento pubblico, ufficiale o mercantile, alcuna delle falsità descritte nei tre primi numeri del comma 1 dell'articolo 390, sarà punita con le pene di prigione di sei mesi a tre anni e multa da sei a dodici mesi.
2.  Le stesse pene si imporsi al che, senza essere intervenuto nella falsificazione, trafficherò in ogni modo con un documento di identità falso. Si imporsi la pena di prigione di sei mesi ad un anno e multa di tre a sei mesi a quello  che hiciere uso, deliberatamente, di un documento di identità falso.
Questa disposizione è applicabile anche se il documento di identità falso appaia come appartenente ad un altro Stato dell'Unione Europea o ad un terzo Stato o sia stato falsificato o acquisito in un altro Stato dell'Unione Europea o in un terzo Stato se è utilizzato o si traffica con lui in Spagna.
Articolo393.
Quello che, deliberatamente della sua falsità, presenterò in giudizio o, per pregiudicare ad un altro, hiciere uso di un documento falso di quelli compresi negli articoli precedenti, sarà punito con la pena inferiore in grado all'indicata ai falsificatori.
Articolo394.
1.  L'autorità o funzionario pubblico incaricati dei servizi di telecomunicazione che supusiere o falsificherò un ufficio telegrafico o altro proprio di detti servizi, incorrerà nella pena di prigione di sei mesi a tre anni ed inabilitazione speciale per tempo da due a sei anni.
2.  Quello che, deliberatamente della sua falsità, hiciere uso dell'ufficio falso per pregiudicare ad un altro, sarà punito con la pena inferiore in grado all'indicata ai falsificatori.
SEZIONE2.  DI LA FALSIFICAZIONE DI DOCUMENTI PRIVATI.
Articolo395.
Quello che, per pregiudicare ad un altro, cometiere in documento privato alcuna delle falsità previste nei tre primi numeri del comma 1 dell'articolo 390, sarà punita con la pena di prigione di sei mesi a due anni.
Articolo396.
Quello che, deliberatamente della sua falsità, presenterò in giudizio o, per pregiudicare ad un altro, farebe  uso di un documento falso di quelli compresi nell'articolo anteriore, incorrerà nella pena inferiore in grado all'indicato ai falsificatori.
SEZIONE3.  DI LA FALSIFICAZIONE DI CERTIFICATI.
Articolo397.
Il medico che libererò certificato falso sarà punito con la pena di multa da tre a dodici mesi.
Articolo398.
L'autorità o funzionario pubblico che libererò certificazione falsa sarà punito con la pena di sospensione di sei mesi a due anni.
Articolo399.
1.  Il particolare che falsificherò una certificazione delle designata negli articoli anteriori sarà punita con la pena di multa da tre a sei mesi 
2.  La stessa pena si imporsi a quello che farebe uso, deliberatamente, della certificazione, come a quello che, senza essere intervenuto nella sua falsificazione, trafficherò in ogni modo con lei.
3.  Questa disposizione è applicabile anche se il certificato appaia come appartenente ad un altro Stato dell'Unione Europea o ad un terzo Stato o sia stato falsificato o acquisito in un altro Stato dell'Unione Europea o in un terzo Stato se è utilizzato in Spagna.

* Cuando entro en mi blog… llevo los datos contrastados y los apellidos bien cotejados, lo hago en ciertos lugares bien determinados y cada vez que lo hago, primero, saco fotocopia de lo que voy a publicar…El otro día… modificaron  el texto, quitando apellidos y… el… pendrive… apareció… modificado… ¿Por qué será?


*Angelo Parodi FU B.EO Frode!




María Evangelina Cobo Zaballa
Castro-Urdiales   (Cantabria)